Ich bin Dich is an expression of arts condition
You is not only You but also the people all around you
Art is not only Art but also the things all around that
Rimbaud has learned us that «Je est un autre»
The poetry is a form of art raped by the indifference
Sociality, often, kills the poetry because the true poetry is irreverent
and – sometimes- cruel
The poet is an outcast -a borderline- but he must to tell
The Poetry Terrorism is a condition of necessity for the Renaissance of the Poetry
POETRY RENAISSANCE
POETRY TERRORISM Nel momento in cui Kasimir Malevich dipinse la CROCE NERA tutto cambiò...
martedì 22 novembre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
Today who and what is very different?
"Beato chi è diverso essendo egli diverso, ma guai a chi è diverso essendo egli comune".
Sandro Penna
Albrecht Dürer, MelancoliaI, 1514
C'è da chiedersi - e da rimettere in discussione quotidianamente- il discorso sulla diversità, oggi più di prima, come prima più di prima..ti odierò! Perché il diverso genera odio, l'omologazione è più rassicurante.
-Un diversamente abile forse diversamente sente. Ciò non disturba?
-Il/la ragazzo/a che ti lascia e dice : "perché tu sei troppo diverso/a da me!" merita forse un trattamento punitivo?
-Cena fra amici: tutti mangiano la stessa cosa, tu non mangi questo/questo e questo, forse non rompi i coglioni a tutti?
-Serata importante, ti dicono di vestirti elegante. Pensi: ma chi se ne frega, mica staranno a guardare me! Arrivi in jeans e scarpe da ginnastica, la gente ti guarda e pensa: ma guarda questo vuol fare il diverso!
Il solito dilemma morettiano mi si nota di più se non vengo, o se vengo e mi metto in disparte....
L'artista è per sua natura intrinsecamente diverso, geneticamente naturata nel suo dna è la diversità. Ma la diversità , spesso, è un valore aggiunto, un bollo da attaccare alla carrozzeria degli altri perché la macchina umana sia riconosciuta dall'esterno. Fa comodo alla massa più che al singolo. Bisogna rivendicare la consapevolezza dei singoli individui, il loro modo di tutelarsi, manifestare le proprie idee e parlare senza avere l'approvazione di un pubblico.Indipendentemente da un riscontro avremo il nostro pensiero? Dove sono andati a finire le nostre attitudini naturali? Dove sono andati a finire gli anarchici sognatori?
Dove la voce del poeta?
Sandro Penna
Albrecht Dürer, MelancoliaI, 1514
C'è da chiedersi - e da rimettere in discussione quotidianamente- il discorso sulla diversità, oggi più di prima, come prima più di prima..ti odierò! Perché il diverso genera odio, l'omologazione è più rassicurante.
-Un diversamente abile forse diversamente sente. Ciò non disturba?
-Il/la ragazzo/a che ti lascia e dice : "perché tu sei troppo diverso/a da me!" merita forse un trattamento punitivo?
-Cena fra amici: tutti mangiano la stessa cosa, tu non mangi questo/questo e questo, forse non rompi i coglioni a tutti?
-Serata importante, ti dicono di vestirti elegante. Pensi: ma chi se ne frega, mica staranno a guardare me! Arrivi in jeans e scarpe da ginnastica, la gente ti guarda e pensa: ma guarda questo vuol fare il diverso!
Il solito dilemma morettiano mi si nota di più se non vengo, o se vengo e mi metto in disparte....
L'artista è per sua natura intrinsecamente diverso, geneticamente naturata nel suo dna è la diversità. Ma la diversità , spesso, è un valore aggiunto, un bollo da attaccare alla carrozzeria degli altri perché la macchina umana sia riconosciuta dall'esterno. Fa comodo alla massa più che al singolo. Bisogna rivendicare la consapevolezza dei singoli individui, il loro modo di tutelarsi, manifestare le proprie idee e parlare senza avere l'approvazione di un pubblico.Indipendentemente da un riscontro avremo il nostro pensiero? Dove sono andati a finire le nostre attitudini naturali? Dove sono andati a finire gli anarchici sognatori?
Dove la voce del poeta?
martedì 18 ottobre 2011
In MEMORIA di ANDREA ZANZOTTO ( 1921-2011)
Da "Vocativo"
Esistere psichicamente
Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu primavera non luglio non autunno ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch'io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia. Chiarore acido che tessi
i bruciori d'inferno
degli atomi e il conato
torbido d'alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.
lunedì 3 ottobre 2011
Essere un mistico, oggi è essere un rivoluzionario
HILDEGARD von BINGEN è delle più grandi mistiche del Medioevo. La badessa
benedettina visse in tra il 1098 e il 1179 in Germania e compose opere di varia natura quali drammi, opere musicali, testi filosofici, poesie.
Il mistico è un intellettuale diverso. In un'epoca come questa il mistico è un modello rivoluzionario. Ascoltiamo qui un brano tratto dall'ORDO VIRTUTUM, la schiera della virtù, opera drammatica, una sinfonia dell'armonia celeste e della rivelazione.
Ildegarda fu inoltre l'autrice di un alfabeto di 23 lettere, definite le ignotae litterae. Ildegarda ha parzialmente descritto la lingua in un'opera intitolata Lingua Ignota per hominem simplicem Hildegardem prolata, di cui sono sopravvissuti solo due manoscritti (il Codice di Wiesbaden e un manoscritto di Berlino, risalenti al 1200).
benedettina visse in tra il 1098 e il 1179 in Germania e compose opere di varia natura quali drammi, opere musicali, testi filosofici, poesie.
Il mistico è un intellettuale diverso. In un'epoca come questa il mistico è un modello rivoluzionario. Ascoltiamo qui un brano tratto dall'ORDO VIRTUTUM, la schiera della virtù, opera drammatica, una sinfonia dell'armonia celeste e della rivelazione.
Ildegarda fu inoltre l'autrice di un alfabeto di 23 lettere, definite le ignotae litterae. Ildegarda ha parzialmente descritto la lingua in un'opera intitolata Lingua Ignota per hominem simplicem Hildegardem prolata, di cui sono sopravvissuti solo due manoscritti (il Codice di Wiesbaden e un manoscritto di Berlino, risalenti al 1200).
sabato 24 settembre 2011
CONNESSIONI UMANEII - Ladycri und PICASSO @ L.U.C.C.A Museum
CONNESSIONI UMANE - Ladycri und Man Ray @ L.U.C.C.A Museum
MAN RAY "Oggetti d'affezione"
>"Cadeaux"= ferro da stiro a cui l'artista salda una riga di chiodi sul fondo rendendolo inutilizzabile
"Oggetto da distruggere"= un metronomo sulla cui punta incolla la fotografia di un occhio. La leggenda vuole che durante una esposizione un visitatore abbia preso alla lettera l'invito implicito nel nome e lo abbia appunto distrutto. L'originale è perduto.
>"Cadeaux"= ferro da stiro a cui l'artista salda una riga di chiodi sul fondo rendendolo inutilizzabile
"Oggetto da distruggere"= un metronomo sulla cui punta incolla la fotografia di un occhio. La leggenda vuole che durante una esposizione un visitatore abbia preso alla lettera l'invito implicito nel nome e lo abbia appunto distrutto. L'originale è perduto.
sabato 17 settembre 2011
DARIO BELLEZZA- HO PAURA. LO RIPETO a me stesso
Da Morte segreta, 1976
«Ho paura. Lo ripeto a me stesso»
Ho paura. Lo ripeto a me stesso
invano. Questa non è poesia né testamento.
Ho paura di morire. Di fronte a questo
che vale cercare le parole per dirlo
meglio. La paura resta, lo stesso.
Ho paura. Paura di Morire. Paura
di non scriverlo perché dopo, il dopo
è più orrendo e instabile del resto.
Dover prendere atto di questo:
che si è corpo e si muore.
«Ho paura. Lo ripeto a me stesso»
Ho paura. Lo ripeto a me stesso
invano. Questa non è poesia né testamento.
Ho paura di morire. Di fronte a questo
che vale cercare le parole per dirlo
meglio. La paura resta, lo stesso.
Ho paura. Paura di Morire. Paura
di non scriverlo perché dopo, il dopo
è più orrendo e instabile del resto.
Dover prendere atto di questo:
che si è corpo e si muore.
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