mercoledì 14 settembre 2011

Cosa vuol dire scrivere poesia oggi?

La poesia è una voce necessaria e fondamentale della nostra società contemporanea. In un mondo in cui siamo sommersi dalla dimensione digitale, dal lavoro ai rapporti umani, è necessario riconfermare la propria interiorità attraverso il linguaggio poetico che è prima di tutto, userò più volte questa parola, “autocoscienza del sentire”. Scrivere un componimento poetico è scannerizzare il proprio sentire, è un’operazione di estrema auto-riflessione i un cui non solo mettiamo in discussione una sfera che fa parte della dimensione individuale di una persona, ma ci mettiamo indubbiamente in relazione con l’esterno. Questo rapporto tra sentire, realizzare e produrre non sempre è molto facile. Spesso, annebbiati dalla routine quotidiana, ci blocchiamo nel decifrare il linguaggio nel nostro modo, unico e inimitabile, di leggere la realtà. Diventa importante dunque trovare qualcosa o, molto più spesso qualcuno, che ci aiuti a realizzare ciò che di profondo abbiamo dentro noi stessi e ci stimoli concretizzare un nostro personale linguaggio per la nostra produzione poetica. Molto spesso, infatti, la dinamica di ‘accorgimento del proprio potenziale’ e la successiva messa in pratica di quest’ultimo (non sempre è facile che un individuo da solo riesca sviluppare questi due processi) è coadiuvato da uno stimolo esterno di qualunque tipo ( culturale, sociale, politico, religioso), o da un’incontro con una persona. Qui si spiega il senso di uno workshop di poesia che ha proprio la volontà di inserirsi in questo anello di congiunzione tra il proprio sentire e la riproduzione cosciente e pilotata di una struttura poetica.

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